Anche il pin’occhio vuole la sua parte – Capitolo 15 di 37
Pinocchio non amava andare a scuola. Spesso preferiva tagliare piuttosto che subire le lezioni. In fondo che colpa ne aveva se il babbo lo aveva scritto ad un corso di “taglio e cucito”?
In quel preciso istante fece la sua ricomparsa il grillo parlante.
GRILLO: Pinocchio non dare ascolto ai consigli dei cattivi compagni. Potresti fare la fine di quel boscaiolo, al quale fu data un’accetta per lavorare, che rifiutò prontamente. Il babbo gli aveva raccomandato di non “accettare” nulla dagli sconosciuti.
PINOCCHIO: Ma vedi di andartene va! Vai ad aiutare i bisognosi. Vai da Biancaneve piuttosto, i nani sono stanchi, hanno sudato sette camice.
GRILLO: Te ne pentirai amaramente! Come quel calciatore, così egoista, che odiava gli autostoppisti perché chiedevano sempre “passaggi”.
PINOCCHIO: Non crederai mica di commuovermi, vai a vederti il papa in televisione, ecco. Oggi il papa dice la messa cavalcando una moto: la famosa “messa in Honda”…
In quel mentre il gatto e la volpe, accortisi della presenza del grillo parlante, domandarono al burattino:
VOLPE: Ma dicci un po’, caro Pinocchio, cosa vuoi farne delle monete d’oro?
PINOCCHIO: Ne farò ciò che ne ho voglia, ecco! Per prima cosa aiuterò i marinai del porto. Poveri loro. Navigando sul mare sbagliarono rotta e distrussero la nave. Finirono in “rotta-mazione”.
Dopo di che me ne volerò in Cina. Vado a vedere le famose opere d’arte di Bruce Lee; non lo sapete che esso fa “arti marziali”?…Poi mi comprerò la slitta dei miei sogni, l’avevo ordinata un mese fa, purtroppo la consegna era “slittata”.
E per finire mi comprerò il nuovo cellulare del pirata Barbanera; famoso perché è “dual-benda”.
GRILLO: Adesso smettila Pinocchio! Faresti meglio a comprarti l’Abbecedario ed una giacca nuova per il tuo babbo, come dal testo originale di Collodi, d’altronde.
PINOCCHIO: Senti, grillo, ora mi hai proprio seccato! Mi sento come legna da ardere. Togliti subito dai piedi!
In quel mentre lo sguardo della volpe fu turbato da qualcosa di insolito…
VOLPE: Gatto, gatto guarda! E’ incredibile! Il grillo è rimasto solo con le caviglie, si è proprio tolto dai piedi…
Dopo varie peripezie il gruppo proseguì verso la strada principale. Erano giunti più che mezza strada, quando il gatto fermandosi di punto in bianco, disse al burattino:
-Conosco un posto dove le monete si moltiplicano a dismisura. Pensa, Pinocchio, li viveva una coppia di animali marini. Erano dei “bichechi”. Ora però gli è nato un figlio e adesso sono trichechi. Ma quel luogo è così famoso perché, un giorno, un marchese di nome Marco ed un ricco Barone, (così chiamato perché molto disonesto nel gioco delle carte), litigarono a tal punto che gli toccò fare i “conti”. Ed è proprio in questo luogo che morì tua madre.
-Ma come accadde, signor gatto, io non ne sapevo nulla.- Chiese esterrefatto il burattino. –Devi sapere- rispose la furba volpe, –il tuo babbo prima di fare il falegname faceva il calzolaio. Quando tua madre scoprì che da trenta anni il marito le “faceva le scarpe”, spirò all’improvviso…-
-Va bene, mi avete quasi convinto, ma si può sapere almeno se questo posto è tanto lontano?- Domandò Pinocchio. -Pazienta ancora un po’ e lo scoprirai- Disse il gatto sogghignando.
Ripreso il loro cammino, il gruppo incontrò dapprima un uomo che viveva tutto solo in uno scatolone. Poi incontrarono un altro uomo che abitava da solo in uno scantinato; infine, ancora un uomo, che viveva anch’egli da solo sotto un ponte.
-Guarda Pinocchio siamo arrivati!- Esclamò la volpe. –Quel luogo era a soli tre “isolati” dal centro del paese…-
PINOCCHIO: No, non mi va proprio di starmene qui, voglio tornare a casa mia.
VOLPE: Ma cosa dici Pinocchio. Sei ad un passo dalla fortuna. Ascolta i nostri consigli e ti regaleremo la “mano” della famiglia Addams.
PINOCCHIO: Non mi piace questo regalo usato, ormai è di seconda “mano”, ecco.
GATTO: Su, da bravo Pinocchio, fai come le macchine fotografiche. Loro hanno sempre “un obbiettivo” nella vita.
PINOCCHIO: Ma chi ci aiuterà ad entrare nel campo dei miracoli?
VOLPE: La piovra, lei ha le “mani” dappertutto.
Fu così che alla fine, il nostro caro burattino, si convinse a seguire i consigli del gatto e la volpe. Non vi dico che sudata a seguire quei consigli, non stavano fermi un solo istante.
Nel luogo dei famosi miracoli, dove secondo il gatto e la volpe era possibile moltiplicare gli zecchini d’oro, era pieno di bambini che cantavano a tutto spiano. Ogni giorno si moltiplicavano ed il mago “Zurlì” faticava a tenerli a bada tutti.
Dopo la lunga camminata, i nostri amici erano stanchi ed affamati. Così con il far del buio si recarono all’osteria del “Gambero rosso.”