Vive intorno l’anno 1000, è subito precedente a Tommaso d’Aquino. Scrive il monologion (o soliloquio) e il proslogion (discorso rivolto agli altri), il secondo è quello più importante, dove si trova l’argomento a priori, o prova ontologica dell’esistenza di Dio.
È il creatore del motto "Credo ut intelligam", ovvero "credo per capire", e dietro questo motto vi è l’idea di un rapporto di armonia tra fede e ragione.
La ragione per Anselmo d’Aosta ci aiuta a capire ciò che la fede accoglie e ci porta a cogliere.
La prova a priori si basa sul ragionamento logico-deduttivo, attraverso il sillogismo dice:
"Dio è l’essere di cui non posso pensare nulla di più grande.
L’esistenza è una perfezione"
Dio, dunque, esiste, essendo l’esistenza una perfezione, l’essere di Dio, che è perfetto, deve necessariamente esistere.
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