Ciò che era una volta
A volte dobbiamo lottare per andare d’accordo con il passato, a volte seppelliamo i nostri rimpianti con il proposito di cambiare vita. Ai nostri più grandi rimpianti, non solo per le cose cose che abbiamo fatto, ma anche per le cose che abbiamo evitato di fare, e per le cose che non abbiamo detto e che potevano salvare qualcuno a cui tenevamo…
E sempre, la storia si ripete. Tutto avviene rapidamente, in mille anni cade un impero, in cento nasce una repubblica, e via via il nostro passato sarà sepolto.
Cosa sarebbe successo se dei greci fosse andato tutto in fiamme? E se l’impero romano avesse continuato a permanere e a prevalere sull’europa?
Tutto cambia, e sistemi che rimangono per secoli, bastano pochi anni per rovesciarli e rivoluzionarli.
E di tutto ciò, a noi non rimangono che le ombre del passato, e la finestra si appanna sempre più.
Per cosa viviamo, può esistere una realtà fine a se stessa? Perchè dopotutto vivere, a fondo perduto? Schopenhauer teorizzava in modo interessante la stessa idea di “senso della vita”:
A parte poche eccezioni, al mondo tutti, uomini e animali, lavorano con tutte le forze, con ogni sforzo, dal mattino alla sera solo per continuare ad esistere: e non vale assolutamente la pena di continuare ad esistere; inoltre dopo un certo tempo tutti finiscono. È un affare che non copre le spese.
A. Schopenhauer – Aforisma
Lasciare che le cose passino, quando improvvisamente vedi che cambia tutto. Dieci anni, e con la rivoluzione francese si capovolse completamente l’intero futuro della francia e dell’europa in generale.
Eppure, bisogna davvero pensare a estraniare solo cose permanenti, che possano continuare ad esistere dopo che l’uomo stesso smette di esistere? Se il cervello umano è debole, si distrugge, muore; lo scritto rimane, il ricordo rimane.
Ma dopotutto, anche quest’ultimo morirà, o comunque si affievolirà sempre più fino a spegnersi. E allora cos’è che può davvero permanere per sempre?
La realtà stessa, direi. Se si può invertire il ricordo, affogarlo e distruggerlo, non si può invertire e riportare le cose com’erano prima, dopo che ormai si sono svolti i fatti. Dopo che una bomba è esplosa, non si può ridare la vita alle persone morte, dopo che una città è nata, per quanto si possano seppellire le sue rovine, il suo ricordo rimarrà in eterno.
Perchè sepolta è ogni cosa, come il tempo passa, strati di epoche differenti si accumulano, e se il presente è mutabile, il passato è ormai definitivo e sigillato, nulla potrà cancellare ciò che fu una volta; e nulla potrà rimediare all’essere nati nell’epoca sbagliata; e il bello è che quando ci si accorge di tutto questo, si è già proiettati nel futuro, lasciando scorrere inesorabilmente frammenti del presente che vanno ad accumularsi all’infinito pozzo-senza-fondo della storia.