Immortalità, e come la vita sia legata al corpo
Sfogliando un pò qualche pagina di medicina, un punto che mi ha colpito particolarmente è stato riguardo le cellule staminali.
Si tratta di cellule capaci di “adattarsi” a trasformarsi in diverse cellule; sono delle diciamo cellule “universali”.
Già ora ad esempio se ne ricavano alcune dal sangue del cordone ombelicale, al momento della nascita, e vengono utilizzate per curare diverse malattie.
Ma in molti organi del corpo, si possono trovare fonti di cellule staminali. Ad esempio nel derma della pelle, o nel fegato, o ancora nel cervello. Queste cellule ad esempio sono utilissime per la rigenerazione dei tessuti degli organi.
Purtroppo, ad esempio a causa della cicatrizzazione dei tessuti, questa possibilità non viene sfruttata.
In caso di una necrosi del cervello, si va in coma; in quanto non è in grado il cervello di produrre nuovi neuroni.
O ancora, nel caso di una rottura di un fascio di nervi: immediatamente si cicatrizzano le estremità spezzate, ed è impossibile ricollegarle.
E se, ad esempio, si trovasse un modo per eliminare questo problema?
Senza dimenticare che dalle cellule staminali, grazie alle loro proprietà, è possibile ricavare praticamente ogni tipo di organo. Si potranno così avere organi artificiali assolutamente compatibili al 100% con la persona che li deve ricevere, in quanto creati a partire dalle proprie cellule staminali.
E tutto questo solo parlando delle cellule staminali. Ma osiamo ancora di più, ovvero riguardo la manipolazione diretta del DNA, il quale regola lo sviluppo del tutto. Potendo modificare a piacere gli infiniti valori, aggiungendone altri, si ha il completo controllo dell’ essere umano.
Sarebbe possibile, ad esempio, sviluppare organi estremamente più resistenti, capaci di far fronte ai problemi più comuni.
Un esempio, un embolia attualmente porta all’ostruzione di un arteria, si potrebbero creare arterie capaci di far fronte a questo problema e di eliminare l’embolo, o addirittura di modificare ogni singolo nodo dove potrebbe bloccarsi l’embolo e far in modo di eliminarlo naturalmente.
Eliminare problemi quali colesterolo, diabete, grazie a un sistema di auto-purificazione del sangue e del regolare quante sostanze devono essere sospese nel sangue, e quali altre scartate.
Potrebbe essere potenziato e modificato l’apparato gastrointestinale, in modo da annullare gli avvelenamenti da ingestione, in quanto esso filtrerebbe le sostanze dannose o eventualmente limiterebbe la quantità.
E già qui si arriverebbe a cose tipo speranza di vita superiore ai 150 anni.
Ma dato che i deliri di onnipotenza non possono finire… due ultime estreme possibilità: la creazione di nuovi organi e la manipolazione diretta del gene dell’ invecchiamento. E poi alla fine dell’articolo vedremo una possibilità ancora più estrema… ma per ora rimaniamo coi “piedi per terra” (si fa per dire…).
Immaginate ad esempio, il poter creare o modificare completamente organi. Non intendo ri-creare organi, intendo creare organi completamente nuovi. Che vanno a completare e a “sistemare” funzioni del corpo umano, rendedolo una macchina inattaccabile.
Potremmo nascere con muscoli che all’occorrenza diventano di una durezza pari all’acciaio, un giubbotto antiproiettile naturale, perchè no.
O ancora, organi che non esistono, come appunto una sorta di filtro universale del sangue, che controlla esattamente tutto ciò che è all’interno, e nel caso, viene filtrato o ridotto.
Ed arriviamo quindi a un altra cosa di livello puramente fantascientifico, almeno attualmente. La possibilità di modificare esattamente il ciclo di invecchiamento del corpo umano… potremmo decidere quando avremo i capelli bianchi, quando la pelle diventerà rugosa, quando moriremo.
Praticamente avremo il controllo completo sulla nostra “linea della vita”, e finchè le cellule si rigenerano (come dicevo prima), il corpo continuerà sempre a riprodursi, senza che ci sia un qualcosa che “frena” lo sviluppo e porta al decadimento fino alla morte del corpo.
Estendere la nostra vita a livelli impensabili, una sorta di “evoluzione” increbilmente rapida. Un “aiuto” alla naturale evoluzione (sempre che ci sia stata…), riuscendo a portare il corpo umano allo status di macchina quasi-perfetta.
Quasi perchè una delle poche cose che non è possibile fare è, il riportare in vita un corpo già morto.
Ma innanzitutto, DOVE risiede la vita?
Nel cuore? Nel sangue? Nei polmoni? Nel fegato?
Eppure sono tutte cose che vengono normalmente trapiantate… si passerebbe quindi la propria vita nel corpo del ricevente del trapianto?
Dove risiede la coscienza, la personalità, la memoria dell’ uomo?
Nel cervello, ovviamente.
Trasferendo la memoria di una persona, si trasferisce l’esistenza stessa dell’essere. Purtroppo ad oggi non si conosce esattamente cos’è e dove si trova di preciso la memoria umana, e non conosco i limiti effettivi (ad esempio, una persona che vive 2000 anni, potrebbe non più ricordare gli anni remoti, o si potrebbe in un certo senso “saturare” la memoria), quindi è possibile solo fare ipotesi.
Ma sempre come dicevo prima, basterà poco a risolvere quest’ultimo enigma, e a creare super-cervelli capaci di una memoria senza limiti.
Il cervello attuale memorizza le informazioni fondamentali in una struttura incredibilemente complessa, e il tutto è collegato dai ricordi.
Quando si prova quindi a ricordare un qualcosa, il cervello prende i ricordi passati e li elabora in base a cosa si vuole ottenere.
Dai ricordi, dalle esperienze e dall’ “istinto intrinseco” di una persona si può ricavare appunto la personalità, il carattere, l’ “anima”.
Dopo quest’altro preambolo, il piatto forte del tutto: riportare in vita corpi defunti.
Detto così è sicuramente soprannaturale e sicuramente senza senso, oltre che impensabile…
Ma, dopo una più profonda riflessione: l’importante è conservare l’integrità del cervello, evitando che altri elementi rovinino la sua struttura (ad esempio, la putrefazione di un cadavere, la distruzione del cadavere e la rottura irreversibile degli organi).
Un cadavere morto recentemente… si potrebbe riuscire a ricostruire completamente la memoria celebrale e creare un nuovo cervello e un nuovo corpo, arrivando quindi all’immortalità quasi-assoluta.
Quasi perchè comunque nel caso della distruzione completa del corpo al momento della morte, sarebbe impossibile riportarlo in vita.
A questo punto, si raggiunge un altro argomento, che è la somma massima di tutto ciò detto nell’ articolo:
La possibilità di creare degli pseduo-cloni perfettamente identici al nostro corpo.
Ma non cloni che hanno memoria differente dalla nostra, bensì cloni sviluppati artificialmente e che vengono prodotti a intervalli regolari, con tutta la memoria attuale del nostro cervello, e quindi ibernati.
Così che, nel caso di distruzione totale del cervello nel corpo originale, se ne potrà creare uno nuovo a partire dal più recente pseduo-clone generato.
E qui, dopotutto, anche se non si è raggiunta l’immortalità totale, che per forza di cose non può esistere, ci si è molto, ma molto, vicini.
Visti allo stato attuale delle cose possono sembrare ragionamenti assurdi, folli, ma dopotutto, ci fino a poco tempo fa considerava assurdo ad esempio il trapianto di organi? Il trasferimento di midollo osseo? La chirurgia plastica?
E’ solo questione di tempo, sperando che l’umanità non si estingua prima.