Piero della Francesca
Piero della Francesca è una sorta di connessione tra il rinascimento e l'epoca successiva, una seconda fase dello stesso rinascimento.
È una figura anomale nel quadro della storia dell'arte, infatti oltre ad essere un pittore di successo, è anche un matematico di successo. Arriva a concepire la composizione pittorica come una costruzione matematica-geometrica tramite una prospettiva matematica.
Anche Piero della Francesca scrive un trattato in latino sulla pittura, chiamato "de prospettiva pingendi", ovvero dipinge in maniera prospettica.
Per Piero della Francesca la prospettiva non serve solo a rappresentare il mondo reale, ma anche il mondo dell'immaginazione. Al tempo, due ceti grandi committenti erano il clero e la nobiltà. In particolare il clero, con il tema della fede, della spiritualità. Anche Piero della Francesca infatti vuole rappresentare la fede, ma lo fa dal punto di vista intellettuale e laico.
L'opera di Piero della Francesca non ha una chiave di lettura immediata, ma ha biusogno di una conoscenza approfondita. Il quadro che rivela P. della Francesca come artista degno di nota, è l'immagine del battesimo di Gesù. Interpreta questo fatto introducendo una serie di elementi che hanno come riferimento Masaccio, la Trinità.
Piero della Francesca non ha nessuna intenzione di rappresentare il pathos, la sua è tutta una dimensione pittorica intellettuale, di ragionamento. È un atto di grande umiltà, il battesimo, che rappresenta un momento di rivelazione della grandezza della trinità.
Cita Masaccio poiché pone la figura di Gesù al centro dell'opera. Sopra Gesù anche pone una colomba in vola.
Alla destra vi è S. Giovanni Battista, all'estrema sinistra tre angeli che rappresentano anche loro la trinità, a destra in fondo vi sono dei battezzandi.
Si realizza quindi una sorta di sequenza verticale e orizzontale. Opera una sorta di "varietas" all'interno della figura. Mentre Masaccio pone la trinità in dialogo con l'architettura, Piero della Francesca la pone con la natura.
La stessa natura, quando è incontaminata, segue delle regole di per se perfette. Vuole dimostrare, Piero della Francesca, che attraverso la composizione egli riesce a padroneggiare la composizione e il messaggio dell'opera. Nella sua perfezione compositiva, rappresenta la realtà perfetta.
La flagellazione è un esperimento ulteriore, dove tutto è costruito secondo una rigorosa costruzione geometrica-spaziale, confermata anche dal reticolo della pavimentazione.
Tutto è calcolato perfettamente.
Prima della flagellazione, è chiamato a rappresentare un quadro insolito, ovvero la Madonna del Parto, la Madonna incinta di Gesù.
Guardando il quadro si vede come innanzitutto è completamente disinteressato ai sentimenti umani. La madonna è presentata come su un palcoscenico. Osservando la testa, sembra come sullo stesso piano del palcoscenico, mentre il grembo sembra come fuori. C'è quindi un gioco di prospettiva, atto a rappresentare il passaggio dall'antico al nuovo testamento. Nella parte superiore è ancora dentro il vecchio testamento. Il grembo è il nuovo testamento.
Il sipario è quindi il punto di passaggio. Qui, quindi, nella stessa immagine è rappresentato un passaggio storico, al contrario del principio narrativo di Masaccio e Donatello.
L'annunciazione, è il mondo in cui viene rivelato alla Madonna che cosa accadrà. La condizione della Madonna è un condizione terrena o ultraterrena? Umana o divina? È una condizione sospesa, particolare.
Nell'opera, il mondo reale è la raffinata architettura classica, che nella sua perfezione può essere anche il mondo ideale. Qui la testa della madonna sembra al di fuori del portico, mentre guardando i piedi, sembra che stia dentro il portico. È qui la rappresentazione di questa condizione indefinibile, tra quella umana e quella spirituale e ultraterrena.
Ovviamente, Piero della Francesca ha un attività molto ricca, a un certo punto si trasferisce ad Urbino e diventa il pittore ideale della corte dei Montefeltro. Tra i vari quadri ne rappresenta uno molto importante con il ritratto del duca di Montefeltro e della moglie. Hanno, i due ritratti, una valenza politica, un idea del potere secondo i Montefeltro.