Popolazioni in movimento: l’importanza delle città
Le popolazione si stanno spostando sempre più verso le città. Si prevede che l’80% della popolazione mondiale, stimata intorno a 9 miliardi nel 2050, vivrà in aree urbane.
Numerose sono le città che hanno difficoltà a risolvere problemi sociali e ambientali derivanti dal sovraffollamento, la povertà, l’inquinamento e il traffico. La tendenza verso la vita urbana è destinata a proseguire. Nel mondo le città occupano appena il 2 per cento della superficie terrestre, ma ospitano la metà della popolazione mondiale.
In Europa vivono in città il 75% della popolazione, questa cifra sarà sicuramente in aumento nei prossimi anni. I centri urbani europei sono responsabili della maggior parte delle emissioni di gas serra con un consumo energetico intorno al 69%. L'impatto ambientale delle grandi città inevitabilmente ricade sulle zone periferiche destinate a “raccogliere” tutto quello che dal centro viene eliminato.
Secondo uno studio condotto su Londra, l'impatto ambientale della città è pari a 300 volte la sua estensione geografica.
I cambiamenti climatici rappresentano una nuova minaccia per la vita in città.
Il cambio di clima, ad esempio, condizionerà anche l’ambiente urbano: inciderà sulla qualità dell’aria e dell’acqua.
Le nostre aree urbane hanno dunque numerosi problemi, che interessano la sfera sociale, sanitaria e ambientale. Tuttavia, la vicinanza di persone, imprese e servizi associata alla nozione stessa di città significa che esistono anche enormi opportunità.
Il contesto urbano offre importanti opportunità per una vita sostenibile. Già ora la densità della popolazione nelle città comporta percorsi più brevi verso il posto di lavoro, un uso maggiore dei trasporti pubblici e abitazioni più piccole che richiedono meno illuminazione e riscaldamento.
Di conseguenza, gli abitanti delle città consumano meno energia pro capite rispetto ai residenti nelle zone rurali.
Le nostre città offrono anche spunti di riflessione in termini di adattamento ai cambiamenti climatici. Le caratteristiche fisiche, lo stile e l’ubicazione di una città sono fattori che possono spiegare il modo in cui ci si è arrivati.
Ovviamente gli approcci tecnici sono soltanto una parte della soluzione. L’adattamento richiede anche un ripensamento fondamentale del modo in cui l’ambiente urbano è progettato e gestito, e dovrebbe essere integrato in tutte le politiche pertinenti, tra cui l’utilizzo del territorio, gli alloggi, la gestione delle risorse idriche, i trasporti, l’energia, l’uguaglianza sociale e la salute.
Agendo sullo stile, sull’architettura, sui trasporti e sulla pianificazione dell’ambiente urbano possiamo trasformare le nostre città e i territori urbani in “ecosistemi urbani” all’avanguardia in termini di attenuazione (trasporti migliori, energia pulita) e adattamento (case galleggianti, giardini e orti verticali) ai cambiamenti climatici. Una migliore pianificazione urbana migliorerà la qualità della vita in generale e creerà nuove opportunità di lavoro, rafforzando il mercato delle nuove tecnologie e dell’architettura ecologica.
La chiave sta nel pianificare le città in modo da promuovere un minor consumo di energia pro capite, utilizzando mezzi quali trasporti urbani sostenibili e alloggi improntati al risparmio energetico. Anche le nuove tecnologie per l’efficienza energetica e le risorse rinnovabili, come l’energia solare o eolica e i combustibili alternativi, sono importanti, perché offrono ai singoli individui e alle organizzazioni la possibilità di modificare il proprio comportamento.