PREMESSA
In un giorno di Aprile del 1310, l’alchimista Gregorio Plafondio ebbe una geniale intuizione. Era alle prese con formule aritmetiche e geometriche. Lo affascinava il fatto che le formule, indipendentemente dai valori usati, potevano assicurare sempre un risultato esatto, perché la verità l’avevano in se.
" E allora – si chiese Plafondio – se con una formula è possibile
conoscere l’area di tutti i possibili triangoli rettangoli, per quale motivo non si può scoprire una formula che operi nell’ambito dei sentimenti e delle emozioni?
Se potessi applicare queste formule ai casi della vita potrei sommare e dividere amori e speranze, moltiplicare ricordi. Questa sarebbe la vera conoscenza assoluta, la vera Pietra Filosofale".
L’alchimista decise che per usare delle formule aritmetiche con dei sentimenti la prima operazione da fare era di sostituire questi ultimi ai numeri stessi. Un’operazione molto semplice.
Immaginate che un gatto valga 3 e che un topo valga 2. Un gatto che acchiappi un topo varrà 5.
Oppure: Maria vale 7 e Giovanni 9 se si amano fanno 16, ma
se Giovanni decide di andare via, 16 meno Giovanni che fa sempre
9, rimane solo 7, che è Maria lasciata sola. Facile, no?
Di tutto il lavoro di Gregorio Plafondio ci rimangono solo una dozzine di formule e la costatazione che in fondo a nessuno interessò più di tanto sapere come funziona un amore o un ricordo.
Anche oggi la situazione non è cambiata. Ogni anno si spendono cifre considerevoli in cartomanti e astrologhi, in oroscopi e letture della mano e soltanto perché la gente non crede a queste cose.
Avete letto bene, si va dal cartomante solo perché non gli si crede e si ritiene che la previsione per quanto infausta possa sempre essere cambiata da un nostro comportamento.
Chi di noi andrebbe da un chiromante che scientificamente potesse predirci una vita misera che nessuna cosa al mondo potesse migliorare?
Vi immagino dubbiosi e allora è venuto il momento di presentarvi la formula n.11 di Gregorio Plafondio che per noi è solo un Esercizio del Sentimento chiamato:
" Conviene fare questo calcolo ? "
Questa formula consente di conoscere con esattezza quanti anni mancano alla vostra partenza.
Ci siamo capiti di quale partenza stiamo parlando?
Allora è necessario che sappiate perfettamente l’età di vostro padre e di vostra madre. Nel caso qualcuno di loro non ci sia più, basterà ricordare a che età ha compiuto il suo viaggio.
Ben inteso che questa formula prende in considerazione solo dipartite naturali e non quelle dovute ad incidenti.
Un ultimo avvertimento, se avete dei fratelli, il risultato che otterrete sarà la media degli anni che restano da vivere per tutti i fratelli insieme.
M+P M.P
——- – —— + ( 19,1. Pi greco ) – x = Anni che
2 M+P che restano
da vivere
Sostituite alla lettera M l’età di vostra madre, alla lettera P l’età di vostro padre e alla x la vostra età.
Non dovete fare niente altro che calcolare l’espressione così ottenuta e se non vi ricordate il procedimento basterà chiederlo a qualunque studente delle medie ma non spiegategli a cosa serve quella formula perché correreste il rischio di essere creduti.
Prima di cominciare il calcolo: è bene che facciate qualche riflessione.
Come impiegheremo il tempo che la formula ci indicherà come ancora disponibile? Lo impiegheremo bene, non è vero?
Faremo tutto quello che avremmo voluto fare nella vita e quel tempo residuo lo faremo fruttare. Ma che stiamo dicendo? Sembra che solo adesso stiamo scoprendo che dovremo fare quel viaggio. E’ solo la data della partenza che è sempre stata incerta, non il suo accadere.
Forse abbiamo sempre pensato che accadesse solo agli altri, non abbiamo mai pensato che avremmo potuto addirittura conoscerne la data. Ecco, rifletteteci un attimo, se a questo punto siete in grande
confusione vuol dire che l’esercizio sta funzionando perfettamente. Vuol dire che non avete punti di riferimento e ciò capita solo quando si percorrono strade nuove, o strade sbagliate.
Ma voi potete correre il rischio, se volete, e allora decidete di:
– Considerare che questo esercizio del sentimento è una grande sciocchezza, che non perderete altro tempo in una cosa così assurda e funerea.
Oppure….
– Svolgere questa espressione ed arrivare al risultato richiesto.
E riflettere che solo in quella data saremo autorizzati a sentirci morti e che per adesso è nostro dovere, eccedere in vitalità perché, come diceva Plafondio, in certe cose la vera misura è l’esagerazione