Perché sui vetri dell’auto si crea condensa come niente quan…

Perché sui vetri dell’auto si crea condensa come niente quando piove o c’è forte umidità all’esterno?Poichè le automobili non sono camere ermetiche, l’umidità presente all’esterno finisce col penetrare all’interno dell’abitacolo; se il vetro è sufficientemente freddo, molto probabile nelle giornate di pioggia, ecco che abbiamo la condensa, favorita anche dal fatto che i vetri offrono una superficie liscia. Lo stesso principio vale quando facciamo una doccia: l’aria del bagno è piena di vapore che condensa sulle superfici fredde e liscie; non solo lo specchio ma anche le piastrelle, con la differenza che su quest’ultime è più difficile notarlo.
Curiosità – Qual è il miglior metodo per spannare il parabrezza?
Molti pensano che sia accendere al massimo il riscaldamento e puntarlo sul vetro: buon metodo certamente, ma non il migliore.
Incredibilmente, il modo più veloce è sì puntare i bocchettoni verso il vetro ma poi è necessario… accendere il condizionatore!
Può sembrare incredibile ma è così. Il condizionatore infatti aspira l’aria presente nell’auto e la immette nuovamente nell’abitacolo dopo averla raffreddata. Ma questo raffreddamento comporta un fatto importante: il vapore presente nell’aria aspirata passa infatti allo stato liquido e viene espulso dall’auto, mentre l’aria, adesso “più secca”, ricircola nell’auto. L’aria sparata dai bocchettoni sul parabrezza avrà quindi una minore quantità di vapore rispetto a quando è stata aspirata: per bilianciare questo divario (poco vapore nell’aria, tanta condensa sul vetro) l’acqua passerà spontaneamente allo stato di vapore. Risultato? Un vetro pulito all’instante. (Domanda: ma chi me lo fa fare di accendere il condizionatore d’inverno? Semplice, la velocità del processo: in una manciata di secondi avrete un vetro spannato, dopodichè potrete accendere il riscaldamento a manetta. Provatelo e stupitevi.) Daleth
In realtà il meccanismo è ancora più semplice: il vetro dell’auto ha trasmittanza termica diversa (più alta e non di poco) dal resto dell’abitacolo per cui in certe condizioni si supera anche la T di rugiada. Tecnicamente è un ponte termico.
Lo stesso principio che è alla base della dispersione termica degli edifici attraverso le finestre.
Il discorso dell’umidità che penetra poi è, secondo me, completamente errato. Non dipende da processi di immissione di umidità, ma da processi di condensazione legati alla T di rugiada.
Anche l’aliquota di traspirazione dei corpi in auto, a determinate condizioni, non è in grado di appannare il vetro. Il vetro si appanna a causa delle differenze di T non attraverso movimenti di umidità. Oberon

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